Gomme da masticare, una storia che viene da lontano

Il nostro piccolo Bonby ci porta oggi in un viaggio a ritroso nella storia delle gomme da masticare, più o meno conosciute in tutto il mondo fin dall'antichità, ma arrivate a noi soltanto grazie alle versioni americane del XIX secolo. Ecco cosa ci racconta.
Bonby si è informato bene e ci racconta che, in molte parti del mondo, già in epoche remote e insospettabili, erano numerose le popolazioni che usavano masticare resine e lattice estratti da diverse tipologie di piante, alberi, foglie e semi naturali.
Lo stesso termine masticare, sembra derivi dal greco mastice, gomma, la cui pronucia era "mas-tee-ka". Essi masticavano un estratto di lentisco, sostanza generata dalla resina contenuta nella corteccia di questa pianta, diffusa per lo più in Grecia e in Turchia. Le donne, in particolare, masticavano questa sostanza per pulire i denti e per rinfrescare l'alito (vi ricorda qualcosa dei nostri giorni, per caso?).
Analoghe tracce di utilizzo della gomma naturale risalgono ai Maya, che usavano masticare palline di gomma. il termine Chicle, che ritroveremo più avanti, deriva proprio dal nome della pianta dalla quale si estrae (Manilkara chicle).
In tempi più recenti, gli indiani della regione del New England trasmisero ai coloni la loro abitudine di combattere la sete masticando la resina gommosa prodotta dagli abeti rossi, facilmente recuperabile sotto la corteccia. Da questa sostanza, all'inizio del XIX secolo, nell'America dell'ovest iniziarono a produrre e a vendere palline di questa resina. La storia moderna dei chewing gum ebbe inizio da qui.
Dopo il 1850, la gomma di abete iniziò a lasciare il posto alla cera di paraffina dolcificata e una decina di anni dopo, sempre negli USA, iniziò a diffondersi anche il chicle, ottenuto dalla pianta della sapodilla, diretto e più vicino progenitore della gomma da masticare moderna. Il chicle si ottiene dal lattice della sapodilla, che cresce nelle foreste pluviali tropicali del Messico, del Guatemala e del Belize, nella penisola dello Yucatan.
Ben presto la domanda di chicle fu tale da non rendere più sufficiente la produzione del lattice di sapodilla, circostanza che spinse i produttori ad utilizzare una base gommosa di origine sintetica: la paraffina, conosciuta già dagli anni '30 del 1800, largamente disponibile e del tutto compatibile con il consumo delle gomme da masticare.
L'evoluzione del chicle passò poi attraverso la scelta di un dentista dell'Ohio, che testò il caucciù per ottenere un prodotto gommoso per esercitare le mandibole e stimolare le gengive. Era il dicembre del 1869 e William F. Semple si aggiudicò il primo brevetto per produrre gomma da masticare.
Ai nostri giorni, in tutto il mondo, i chewing gum sono prodotti con il lattice sintetico. Per l'esattezza esistono due diverse tipologie di gomme da masticare: la chewing gum e la bubble gum, che risulta più elastica. Questa caratteristica è stata implemantata con l'utilizzo di additivi. Per aumentare la viscosità, invece, si usa la gomma di xanthano, che presenta proprietà addensanti.
Ovviamente nel tempo i gusti, le forme e le tipologie di questo prodotto sono aumentati e la loro diffusione è diventata globale. Si tratta di un dolce "passatempo" cui ci si dedica ad ogni età e che non sembra voler passare di moda.
Molti sono i nomi dati a questo prodotto nel mondo e in Italia. Da noi la gomma da masticare si chiama "cìcles" in Piemonte e a Bologna; in Lombardia diventa "cicca", mentre "cingomma" o "ciga" è spesso utilizzato nell'italia centrale, meridionale, in Sardegna e in Veneto, dove viene anche definita "ciunga", come anche nel Trentino Alto-adige. Si usa anche "gigomma" o "caramella molla", in Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Basilicata, mentre nel Cilento si usa "ciuca" e a Messina "masticante".
FONTI: http://www.wrigley.com/it/about-us/history-of-gum.aspx e https://it.wikipedia.org/wiki/Gomma_da_masticare